Sono stati scritti molti articoli sulle scale a chiocciola come complemento d’arredo, su come possano riempire una stanza o risultare esteticamente attrattive. È stata posta talmente tanta attenzione a questi aspetti che spesso ci dimentichiamo il motivo per il quale vennero inizialmente progettate, ovvero la possibilità di espandersi in altezza, occupando il meno spazio possibile.
Come sono nate le scale a chiocciola?
Immaginatevi una notte senza luna, il mare è agitato e nero come il carbone. Siete al timone della vostra barca, rientrando da una lunga traversata. La costa deve estendersi vicino e, se i vostri calcoli sono esatti, il porto dove state conducendo la vostra barca si trova giusto di fronte, dietro la profonda oscurità.
Ma se così non fosse ed i venti o le correnti vi avessero allontanato dal vostro percorso, o se aveste commesso un errore di manovra?
In questo caso la vostra imbarcazione, finirà naufragando in una scogliera deserta, impatterà contro gli scogli o arriverà a un porto sconosciuto. Guardate fisso nell’oscurità, cercando qualcosa che vi guidi, che dia a voi ed al resto dell’equipaggio la sicurezza di arrivare a casa sani e salvi. Per un attimo vi sembra di vedere una luce, un breve e debole lampo. Questo lampo si ripete dopo pochi secondi ed è ogni volta più visibile: già non ci sono dubbi, è un faro. Sotto la sua luce c’è il porto dove volete arrivare o vi sta avvisando di un pericolo che dovete cercare di evitare.
La salvezza è vicina!
Questo breve episodio di navigazione notturna vi avrà fatto capire sicuramente l’importanza che un faro ha sempre avuto per i marinai. I fari non solo segnalano i porti, ma anche le isole, le estremità dei promontori e delle penisole, i punti dove le acque sono poco profonde ed in generale tutti gli ostacoli pericolosi per la navigazione.
Com’è strutturato un faro?
La sua forma è quella di una torre, generalmente larga alla base e più stretta nella parte alta. Le pareti, soprattutto se è colpito spesso dalle onde, sono molto spesse. Sulla punta c’è la lanterna, un’enorme lampada capace di inviare i suoi raggi luminosi a decine di chilometri. Più in basso si trova l’austero alloggio del vigilante, nei casi di fari ancora non interamente automatizzati.
Come siamo passati dal parlare di scale a queste costruzioni?
Torniamo per un attimo alla loro forma di torre, e capiremo l’importanza che può rivestirvi una scala a chiocciola, con il poco spazio necessario alla sua installazione ed il fatto che permetta di collegare ogni punto da cima a fondo.
Pensiamo a fari famosi come la “Torre de Hercules”, a La Coruña, Spagna, o il faro “Kiz Kulesi”, situato a Istanbul in Turchia o ancora il nostrano “Faro Lanterna” di Genova… tutti questi esempi sono stati progettati con scale a chiocciola. Questo componente permette al vigilante, o agli addetti alla manutenzione di raggiungere ogni elemento presente all’interno con la massima agilità (o perlomeno, nei casi più ripidi, con la semplicità di salire uno scalino).
Percorrendo la nostra chiocciola infatti si potrà raggiungere la lanterna, ma anche gli eventuali edifici complementari come gli alloggi del personale, il generatore o la stanza di guardia che è un locale di servizio dal quale si possono controllare le lenti che generano il raggio luminoso…tirando le somme…che faro sarebbe senza la nostra scala a chiocciola?
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